Intervista SEO: Carlo Carradori.
Partiamo dall’inizio. Quando e dove sei nato? In che città vivi oggi? Introduci Carlo Carradori in 2-3 righe.
Prima di tutto grazie per avermi contattato, è sicuramente un onore trovare un posticino vicino a professionisti che sono la storia della SEO italiana.
Sono nato e vivo a Milano, e non potrebbe essere altrimenti. Nonostante qualche esperienza più o meno lunga in altre città europee penso che non potrò mai separarmi dalla Città.
Qual è l’ultimo titolo di studio che hai conseguito? Pensi che ti abbia aiutato nel tuo lavoro di consulente SEO? Perché?
Penso che tutto il mio percorso scolastico mi abbia aiutato nel mio lavoro attuale: maturità scientifica, laurea triennale sotto la facoltà di psicologia e laurea specialistica in informatica.
Per quanto apparentemente distanti tra loro queste tappe mi hanno aiutato molto nel capire quale percorso volevo percorrere. In estrema sintesi devo ringraziare il liceo scientifico per avermi fornito un atteggiamento analitico e le conoscenze necessarie per analizzare i dati. La triennale in psicologia ha invece gettato le basi per l’interesse sul comportamento delle persone (utenti!?) e la semantica, infine l’ultimo biennio in informatica mi ha permesso di arricchire il mio bagaglio di competenze con delle nozioni più tecniche.
Quando hai cominciato ad occuparti di SEO? Ma soprattutto come hai imparato? Qualche consiglio per le nuove leve?
Ho cominciato veramente a occuparmi di SEO nel 2015, con il mio ingresso in Webperformance, ma era un interesse che già coltivavo da anni. Fortunatamente considero la SEO molto di più una professione ma una vera e propria passione.
Devo sicuramente ringraziare Jessica Fedele, SEO manager di Webperformance al mio ingresso, e Esther Checa per la mia formazione oltre ovviamente a decine di professionisti che condividono i loro successi e le loro scoperte su blog e magazine di settore.
L’unico consiglio che mi sento di dare è di continuare a informarsi e a testare, e non pensare mai di essere arrivati a una soluzione. Nessun progetto sarà uguale al precedente e questo è una delle caratteristiche che rendono la SEO una disciplina meravigliosa. Informarsi, studiare e mantenersi aggiornati mettendoci passione è quello che fa la differenza.
Cosa ne pensi di Alphabet come azienda e Google come servizio? Li ritieni più amici o nemici delle imprese?
DON’T BE EVIL è stato per anni il claim di BigG. Nutro una profonda ammirazione per l’azienda e sono stato anche un fanboy in passato. Crescendo e avendo a disposizione un panorama più completo ho cambiato in parte opinione.
Alphabet è un’azienda enorme che deve fare enormi profitti, è guidata quindi da interessi prevalentemente economici. Tutti i servizi offerti da Google hanno quindi il fine ultimo di generare un guadagno, in primis il motore di ricerca.
Venendo alla domanda principale non penso che siano né amici né nemici delle imprese, semplicemente le aziende devono imparare a convivere con Google e sottostare alle sue regole.
Non è possibile pensare di avere successo online senza Google, quindi le imprese che vogliono ottenere risultati devono lavorare per essere il più Google friendly possibile sotto tutti i punti di vista.
Come vedi Google fra 10 anni? In cosa pensi che cambierà?
Alphabet è un colosso, come sarà fra 10 anni è impossibile saperlo, ma sicuramente senza interventi normativi che ne limitino l’espansione arriverà a controllare la quasi totalità della rete e questa non è una buona notizia.
Quello che è certo è che noi avremo sempre bisogno di reperire informazioni e che vorremo ottenerle in maniera sempre più precisa, dettagliata e veloce. Google come motore di ricerca seguirà questa necessità e si evolverà di conseguenza.
Secondo te qual è il principale fattore di ranking su Google?
Penso che il principale fattore di ranking sia la user experience in senso lato. Tanto più una pagina risponderà alle esigenze degli utenti tanto meglio sarà posizionata.
Ovviamente con “esigenze” non si può intendere solamente l’informazione richiesta ma anche tutta l’esperienza attraverso la quale si arriva a ottenere l’informazione. Diventa quindi fondamentale non solo fornire contenuti esaustivi ma anche fare si che la loro fruizione avvenga nel miglior modo possibile. Pagine veloci, contenuti ben organizzati, categorie ben navigabili, infografiche sono solo alcuni degli elementi che concorrono a creare un’esperienza ottimale.
Quali sono i primi 3 SEO italiani che ti vengono in mente? Perché ti sono venuti in mente proprio loro e non altri?
Francesco Margherita: devo ammettere che è un po’ che non navigo su seogarden, non so nemmeno se sia ancora attivo come portale, ma dato anche il mio background devo sicuramente menzionarlo per primo in questo elenco in quanto con il suo libro mi ha avvicinato alla disciplina.
Enrico Altavilla: immagino sia stato citato da molti in questo format, non è possibile non menzionarlo, è stato il primo in Italia a rendere la SEO una disciplina conosciuta e discussa.
Giorgio Taverniti: con il suo forum ha permesso a me e tanti altri di formarci e confrontarci su tutto il mondo SEO.
Altra domanda a bruciapelo. Quali sono i primi 3 software che ti vengono in mente per fare SEO? Li consiglieresti?
Screaming Frog, Excel e Search Console. Il primo è assolutamente imprescindibile e permette di raggiungere livelli di profondità di analisi difficilmente raggiungibili altrimenti. Excel non è un “tool SEO” ma fa parte della quotidianità di ogni SEO e infine Search Console è il tool “ufficiale” di Google per l’ottimizzazione organica, anche se gli ultimi aggiornamenti non mi hanno convinto al 100%.
Yoast SEO. Usi questo plugin di WordPress? La versione premium – magari coi 4 addon – vale la spesa? Credi che ci sia un plugin migliore oppure che sia meglio non usarne?
YOAST è utilissimo per chi non conosce niente di SEO per configurare correttamente alcuni aspetti che altrimenti andrebbero ignorati. Ovviamente per qualsiasi step successivo non ha quasi nessuna utilità. Semaforo verde non vuol dire tutto ok e ugualmente semaforo rosso non significa che sia sbagliato.
Convinci il pubblico. Perché dovrebbero fissare una consulenza SEO? Che benefici potrebbero trarne?
Non fatelo, non fissate una consulenza SEO! Non fatelo a meno che non siate disposti ad iniziare una maratona alla quale dovrete prendere parte come partecipanti attivi e non come spettatori. Non fatelo se non volete condividere tutte le informazioni sul vostro business con chi correrà con voi. Non fatelo se non vi fidate delle persone con cui farete questo percorso.
Se invece decidete di correre, e trovate i compagni di corsa adatti, avrete sicuramente dei vantaggi nel medio lungo periodo e capirete l’importanza e la profondità di un progetto SEO degno di tale nome.